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Il Sindaco del Comune città di Capodistria ha consegnato i facsimile dello Statuto di Capodistria dell’anno 1423

Categoria: Generale
Data di pubblicazione:

Il Comune città di Capodistria, in collaborazione con il Museo regionale di Capodistria e l’Archivio regionale di Capodistria, ha realizzato l’edizione di 99 copie in facsimile dello Statuto di Capodistria dell’anno 1423. Il Sindaco del Comune città di Capodistria Aleš Bržan ha consegnato oggi i facsimile alle istituzioni di ricerca.

I primi cenni dello Statuto di Capodistria risalgono agli anni 1238 e 1239, ma purtroppo il documento non è stato conservato. Nel 1348 i capodistriani si opposero alle autorità veneziane, di conseguenza i veneziani eliminarono lo Statuto capodistriano. Lo Statuto fu introdotto nuovamente nel 1394 e modificato nel 1413 per essere successivamente aggiornato nel 1422. L’8 marzo 1423 fu approvato dal doge Tommaso Mocenigo. Lo statuto non contiene l’intero sistema giuridico allora in vigore, mancano infatti quasi nel completo le disposizioni penali. Al contrario che nelle altre città istriane subordinate, il podestà capodistriano decideva da solo sulle questioni penali, basandosi sul diritto veneziano. Il codice manoscritto fu conservato nella biblioteca del ginnasio di Capodistria e successivamente nell’ambito del vecchio archivio comunale nella Biblioteca civica di Capodistria. Il codice, che comprende 154 fogli, sarebbe stato donato al ginnasio dal marchese Andrea Gravisi. Venne stato portato via dalla città nel 1944. Oggi lo statuto viene conservato nell’Archivio di Stato di Venezia.

In occasione del 600º anniversario di approvazione dello statuto, il Museo regionale di Capodistria ha inaugurato la mostra con due copie dei codici risalenti al 1423. Purtroppo, entrambi sono conservati fuori dalla Slovenia – il primo nell’archivio di Venezia, il secondo invece nell’archivio di Fiume. In occasione del 1500º anniversario di fondazione della città di Capodistria, il Comune città di Capodistria, in collaborazione con il Museo regionale di Capodistria e dell’Archivio regionale di Capodistria, ha realizzato l’edizione di 99 copie in facsimile dello Statuto di Capodistria dell’anno 1423. Al facsimile è allegato lo studio di Nella Lonza, Lo statuto di Capodistria: itinerario giuridico e storico.

I facsimile sono stati consegnati con una piccola cerimonia a: Archivio regionale di Capodistria, Museo regionale di Capodistria, Consolato Generale d’Italia Capodistria, Comunità autogestita della nazionalità italiana di Capodistria, Facoltà di studi umanistici dell’Università del Litorale, Biblioteca universitaria, Dipartimento di storia della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Ljubljana, Archivio della Repubblica di Slovenia, Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Ljubljana, Archivio storico di Ljubljana, Archivio regionale di Nova Gorica, Archivio regionale di Maribor, Archivio storico di Ptuj, Archivio storico di Celje, Biblioteca civica Srečko Vilhar Capodistria, Centro di ricerche scentifiche Capodistria, Associazione Santorio Santorio, Centro Carlo Combi, Società storica del Litorale, Archivio diocesano di Capodistria.

La ricca storia di Capodistria sarà così più accessibile ai ricercatori e al pubblico. Secondo le parole del Sindaco del Comune città di Capodistria sarà più facile studiare e ammirare la nostra storia comune.

«Oggi è una giornata importante.  Non solamente per Capodistria, ma in termini culturali e storici per tutto il Mediterraneo. Capodistria si è unita alle città che hanno già i facsimile degli Statuti; tra le città vicine ce li hanno già Pirano e Isola. È importante che oggi lo Statuto sia passato alla gente. Lo Statuto è stato consegnato alle organizzazioni più importanti, sarà così più accessibile a tutti gli appassionati di storia. Noi storici giuridici ringraziamo la direttrice dell’archivio, la Sig.ra Čibej, lo spiritus agens del progetto. Ringraziamo a nome di tutti anche il Comune città di Capodistria e il signor sindaco per l’attenzione dimostrata per la storia e la tradizione. La storia è importante anche per il presente e il futuro», ha spiegato il prof.dr. Marko Kambič a nome della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Ljubljana.

Foto: CCC